L’autunno e l’inverno, con le loro temperature più rigide, sono le stagioni del raffreddore. Si tratta di una malattia virale molto comune sia tra gli adulti che tra i bambini che, all’apparenza, non dovrebbe destare alcuna preoccupazione. Tuttavia, quando si tratta dei nostri figli, specialmente se molto piccoli, anche ogni minuscolo malessere diventa per noi fonte di grande preoccupazione.
Molti neogenitori decidono di rivolgersi al pediatra, che è sempre la scelta migliore, anche nel caso di un piccolo raffreddore e, molto spesso, si ricevono le seguenti risposte.
- Il Neonato
Nel neonato il raffreddore non è molto comune. E allora perché sentiamo che i bambini nelle prime settimane di vita respirano rumorosamente?
In realtà il respiro rumoroso, soprattutto durante il sonno, è perfettamente naturale nei neonati e nei lattanti e non c’è da preoccuparsi. Infatti, nei primi mesi di vita il bambino conserva ancora la riserva di anticorpi materna che lo protegge dal raffreddore.
Inoltre, l’allattamento al seno protegge ulteriormente il bambino dal raffreddore e dalle altre infezioni in quanto il latte materno, alimento base dell’alimentazione fisiologica del bambino, fornisce tutte le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo degli apparati e degli organi, compresi quelli legati alla protezione da batteri, virus e altre malattie.
2. Possibili cure
Come tutte le infezioni virali non esistono cure o farmaci per far sì che il raffreddore passi più velocemente. Nonostante ciò, vengono proposti dei trattamenti per alleviare il fastidio causato dai sintomi.
Tra questi, i lavaggi nasali con soluzione fisiologica sono il trattamento più diffuso, soprattutto quando si tratta di bambini molto piccoli.
Nel caso in cui l’infezione sia più grave, con la comparsa anche della tosse tra i sintomi, viene spesso somministrato un trattamento a base di aerosol.
3. I lavaggi nasali
I lavaggi nasali consistono nell’introduzione di uno specifico liquido nel naso per liberare le vie respiratorie dai residui di muco.
È una pratica molto consigliata nei bambini, che spesso non sono in grado di soffiare il naso nel modo corretto e non presenta, praticamente, nessuna controindicazione.
È bene però fare attenzione e, in caso di infiammazioni persistenti, è sempre necessario rivolgersi ad uno specialista.
Per praticare il lavaggio nasale occorrono un apposito erogatore ed una soluzione isotonica, ipertonica o sulfurea. Cosa sono? Non abbiate paura! Si tratta di sostanze innocue, molto simili a quelle presenti nell’organismo che possono essere preparate artificialmente o a base di acqua termale o acqua di mare appositamente trattata.
Per praticare il lavaggio occorre:
a) far sì che il bimbo inclini la testa lateralmente e non all’indietro, per evitare che il liquido vada in gola;
b) inserire il beccuccio dell’erogatore nella narice opposta all’inclinazione della testa;
c) premere con decisione l’erogatore in modo che la pressione del liquido gli permetta di eliminare tutti i residui;
d) ripetere dall’altra parte, curandosi di far inclinare la testa dal lato opposto.
4. Aerosol
Nel caso in cui il raffreddore peggiori, viene spesso suggerita dal pediatra l’aerosolterapia.
Si tratta semplicemente della somministrazione attraverso nebulizzazione di alcuni farmaci.
Per questa ragione è fondamentale seguire alla lettera le indicazioni del medico in merito ai farmaci da somministrare ed alle dosi.
Se si tratta di bambini piccoli è consigliabile l’utilizzo della mascherina, poiché la somministrazione con boccaglio, sebbene più efficace, potrebbe risultare complessa e fastidiosa per i bambini molto piccoli.
La durata della terapia non dovrebbe essere maggiore di 10 minuti e si può essere sicuri dell’avvenuta somministrazione del farmaco quando l’apparecchio non emette più vapore.
Per quanto riguarda lo strumento da utilizzare, oggi il mercato offre svariate alternative anche pensate appositamente per i più piccoli: da quelli privi di rumore a quelli a forma di animaletti, si tratta di apparecchi pensati per rendere meno fastidiosa l’aerosolterapia per i nostri piccolini.
Queste sono solo alcune delle informazioni necessarie per trattare il raffreddore nei nostri bambini. Ma bisogna sempre ricordare che, anche quando si tratta di malattie non pericolose, è importante rivolgersi al pediatra per fugare ogni dubbio.